Traduttore o Interprete: ecco la differenza tra i due ruoli

Traduttore o Interprete: ecco la differenza tra i due ruoli
Come si fa a tradurre i propri pensieri in un’altra lingua e riuscire a comunicare trasmettendo efficacemente il messaggio corretto su scala internazionale, senza barriere né inibizioni?

È qui che entrano in gioco le figure dell’interprete e del traduttore, professionisti della comunicazione internazionale e interculturale, specializzati in una o più lingue straniere ad alti livelli.

Che differenza c’è tra queste due figure?

Spesso i sostantivi “interprete” e “traduttore” vengono utilizzati come sinonimi da chi non fa parte del mondo dei linguisti, è necessario, dunque, chiarire quali siano i motivi di distinzione tra questi due ruoli importanti, quasi sempre fondamentali, nel campo della comunicazione.

Scopriamoli insieme!

The Interpreter, l’Interprete.

Lo spirito di una lingua si manifesta chiaramente soprattutto nelle parole intraducibili.

  • Marie von Ebner-Eschenbach

Chi è l’Interprete? Quella figura che traduce discorsi o conversazioni orali.

L’interprete è un mago: spesso si vede, altrettanto spesso è “invisibile”! Scherzi a parte, che sia seduto tra il pubblico, che sia tra i negoziatori ad un tavolo, in una cabina o accanto ad un notaio in tribunale, il suo ruolo resta inalterato: l’Interprete è un/una professionista che con la propria conoscenza approfondita di due o più lingue straniere (ricordatevi che è importantissimo per un bravo interprete conoscere anche la cultura della lingua che interpreta!) riesce a fare delle vere e proprie magie, grazie alle proprie abilità, innate e acquisite, che gli consentono di passare da una lingua all’altra anche in pochi secondi e di esporre oralmente il messaggio al/ai destinatario/i nella “lingua di arrivo” quasi immediatamente, rispettando non solo il codice linguistico, ma anche il corrispondente culturale della lingua di arrivo.

Esistono varie tipologie di interpretariato, adottati secondo precise circostanze ed esigenze del cliente: interpretazione simultanea; consecutiva; sussurrata; di trattativa; da remoto.  (tecnica sempre più utilizzata in questo periodo, in seguito al periodo Covid).

Interpretazione simultanea

Il discorso del relatore è tradotto simultaneamente dall’interprete, che solitamente si trova in una cabina insonorizzata ed è dotato di cuffie e microfono, da cui, con uno scarto di pochissimi secondi (il cosiddetto “décalage”, che cambia in base alla combinazione linguistica, ad es. in IT > DE aumenta), trasmette la traduzione che verrà poi ascoltata dal pubblico direttamente dalle cuffie. È la modalità di traduzione ottimale in occasione di conferenze, seminari, workshop ed eventi di formazione, perché non comporta perdite di tempo. Tuttavia, molti non sanno che questo tipo di interpretazione richiede uno sforzo notevole da parte del professionista, è per questo motivo che spesso troviamo due interpreti in cabina, che si alternano mediamente ogni 20 minuti.

Interpretazione consecutiva

Il discorso del relatore viene riportato nella lingua di arrivo dall’interprete solo dopo aver terminato il discorso, dopo una media di circa cinque minuti. L’abilità dell’Interprete qui non riguarda solo la traduzione da una lingua all’altra, ma anche la capacità di prendere appunti in modo chiaro, rapido ed efficiente (il famoso “note-taking”, ricco di strani simboli, talvolta creati dall’interprete stesso), in modo tale da essere in grado, una volta finito il discorso del relatore, di riportare tutto il discorso – o almeno tutte le tematiche più importanti – nel modo più fedele e conciso possibile.

Quando è più indicato questo tipo di interpretazione? Quando durante la conferenza/presentazione è necessario tradurre degli interventi di breve durata, se è coinvolta solo una lingua straniera e, ovviamente, anche se non è disponibile l’attrezzatura necessaria per effettuare una traduzione simultanea (molto costosa e difficile da reperire!). Unico vero e proprio “contro” rispetto all’Interpretazione Simultanea è il tempo impiegato.

Chuchotage (o Interpretazione Sussurrata)

Si tratta di una traduzione in tempo reale senza l’uso dell’attrezzatura dell’interpretazione Simultanea. L’interprete “sussurra” (avete certamente visto almeno una volta nella vita la grandissima Olga Fernando nel programma C’è Posta per te di Maria De Filippi) la traduzione direttamente nell’orecchio del destinatario del messaggio, che ha bisogno di una traduzione. Come l’Interpretazione Consecutiva, è consigliabile questa tecnica in assenza di attrezzature, ma anche se chi ha bisogno del servizio di interpretazione è solo una persona, massimo due o tre, dal momento che la traduzione deve essere effettuata a voce molto bassa.

Interpretazione di trattativa

Consiste nella traduzione “frase per frase” e, come il nome stesso suggerisce, è il tipo di interpretazione che si adopera nelle trattative commerciali, le visite dei clienti in aziende o durante le fiere (business interpreting), ma puó essere utile persino durante le visite medico-paziente. Si tratta di un’Interpretazione Consecutiva senza presa di note, che richiede, dunque, una durata di circa due minuti per poter mantenere la conversazione dinamica e per impedire che l’interprete salti dei punti importanti.

Interpretazione da remoto (Interpretazione a distanza)

Cosa succede in situazioni di emergenza (come quella che stiamo attualmente vivendo con il Covid-19) quando i partecipanti all’evento non si trovano in un luogo fisico, ma si “incontrano” via smartphone o in videoconferenza dal pc? Niente panico! Tutti gli eventi virtuali, i Webinar, le riunioni, eccetera, sono salvi! Bisogna accertarsi di avere una connessione stabile con cavo ethernet e Internet veloce e di saper utilizzare le piattaforme nate con questo scopo come la modalità interpretariato di Zoom, Kudo etc…, e sarà proprio come avere un Interprete tascabile!

Lost in Translation, il Traduttore/ la Traduttrice

Senza la traduzione abiteremmo province confinanti con il silenzio.

  • George Steiner

Il Traduttore, a differenza dell’Interprete, si occupa di tradurre  testi scritti.

Ma, se si tratta solo di testi scritti, allora perché è necessaria una figura professionale?

Chi pensa, erroneamente, che un traduttore viva nella monotonia dello schermo di un computer o secondo precisi schemi, sbaglia.

È un lavoro molto più complesso di quanto sembri.

Tanto per cominciare, è necessario specificare che esistono tanti tipi di traduzione, con tante skills richieste per ogni campo specifico e non è scontato che un traduttore queste abilità le possieda o che sia in grado di coprire tutte le tipologie di traduzione allo stesso modo. Per questo motivo la sua mente è sempre in apprendimento, sempre aggiornata e non smette mai di aprirsi al mondo.

Diverse tipologie di traduzione richiedono abilità diverse e comprendono, senza dubbio, molte responsabilità.

La prerogativa fondamentale per la traduzione è la conoscenza e la padronanza della lingua straniera, ma al traduttore sono richieste competenze parallele alla sola “transizione” tra le lingue. La conoscenza della terminologia basilare non basta, ma è il punto dal quale bisogna partire.

Esistono tanti traducenti di una parola, quanti i contesti nei quali può essere usata.

Per spiegare meglio questo concetto analizziamo il termine inglese “interview”: il primo traducente che ci viene in mente è “intervista”, ma questo è giusto solo nel caso di una traduzione letteraria, in un contesto giornalistico; esistono altre connotazioni di questo termine, in altri campi: si traduce “colloquio” nell’ambito amministrativo/finanziario o “interrogatorio” nell’ambito legale, o perfino “audizione”, sebbene poco usato. Può sembrare banale, ma l’abilità di scegliere il traducente adatto è richiesta a tutti i traduttori professionisti. E questo riguarda tutte le diverse categorie di traduzioni:

La Traduzione scientifica:

riguarda in genere la traduzione di testi di medicina, farmacologia, tesi, relazioni scientifiche, ecc.

La Traduzione finanziaria o economica:

riguarda in genere la traduzione di bilanci, note integrative, appalti, documenti bancari, ecc.

La Traduzione legale:

riguarda la traduzione di ingiunzioni, mandati, documenti amministrativi, perizie, testi giudiziari o altri testi come relazioni e verbali di procedimenti legali.

La Traduzione giuridica:

riguarda la traduzione di documenti come leggi, regolamenti e decreti, contratti giuridicamente vincolanti, protocolli e convenzioni, regolamenti interni, polizze assicurative, ecc. Il traduttore giuridico deve avere una solida preparazione in ambito giuridico e legale.

La Traduzione giudiziaria:

da non confondere con la traduzione giuridica, si riferisce all’attività di traduzione che ha luogo nei tribunali. I traduttori giudiziari traducono documenti quali rogatorie, verbali di procedimenti, sentenze, deposizioni, verbali di interrogatori, ecc.

La Traduzione tecnica:

è un tipo di traduzione che per molti versi somiglia alla traduzione scientifica perché richiede anche una conoscenza di materie molto specifiche come l’informatica, l’ingegneria, la biomeccanica o altro (ad. es. i brevetti). Anche in questo ambito si trovano un gran numero di tecnicismi e una terminologia molto specifica, per cui conoscere la materia semplifica moltissimo il compito del traduttore.

La Traduzione letteraria:

è un tipo di traduzione in cui bisogna combinare elementi linguistici e stilistici.

Per tradurre una poesia occorre essere un poeta? Ebbene, sì!

Non si tratta solo di tradurre letteralmente, ma di trasmettere un messaggio senza perdere proprio quella magia che l’autore è riuscito a creare, la cosiddetta esperienza estetica o artistica. Per farlo è necessario conoscere bene la lingua e avere capacità lessicali, grammaticali e altre particolari abilità linguistiche.

Da notare che nella traduzione letteraria rientrano la traduzione di romanzi, libri e anche poesia che sono particolarmente difficili da tradurre.

Traduzioni di siti internet, pagine social e tutto quanto concerne il web:

Si parla spesso, per queste traduzioni, di localizzazione, cioè del processo di adattamento di un testo dalla lingua di origine a quella di destinazione. La localizzazione, in più, tiene conto del medium utilizzato: se, ad esempio, stiamo traducendo un sito, è necessario editare anche le immagini o la struttura del sito web per adattare il tutto al nuovo contesto.

Gli scrittori creano la letteratura nazionale,

mentre i traduttori rendono universale la letteratura.

José Saramago

A cura di Giuliana Tripodi e Myriam Macrì

Supporto tecnico: Virginia Bianchi